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Ogni anno nel mondo 239 mila donne ricevono una diagnosi di tumore ovarico. La chemioterapia ha rappresentato per quasi venti anni la sola opzione terapeutica per la malattia avanzata; l’ingresso della terapia antiangiogenica ha disegnato un nuovo standard di cura in prima linea per le pazienti affette da carcinoma ovarico in stadio avanzato e alla prima recidiva.
Una nuova classe di farmaci, i PARP inibitori, che sono in grado di inibire i meccanismi che riparano il DNA nelle cellule neoplastiche dell’ovaio, stanno aprendo nuovi scenari, dimostrando di aumentare significativamente la sopravvivenza libera da progressione.