Il radio, elemento chimico di numero atomico 88 e simbolo Ra, fu scoperto nel 1898 dalla chimica e fisica polacca Marie Curie e dal marito Pierre Curie.
Oggi quando si parla di radioattività si pensa subito a qualcosa di dannoso, nocivo, ma agli inizi del 1900 il radio era considerato un prodotto miracoloso capace di sconfiggere il cancro. In quel periodo furono messi in commercio tanti prodotti che contenevano questa sostanza come ad esempio rossetti, creme per il viso, dentifrici, burro, latte, acque dalle proprietà rigeneranti, ecc.
Il radio veniva prescritto per curare diverse malattie.
“L’essenza stessa della vita, previene la pazzia, stimola le emozioni nobili, ritarda la vecchiaia e crea una splendida, lieta vita giovanile”: così scriveva della radioattività l’American Journal of Clinical Medicine.
Nel 1914, la United States Radium Corporation iniziò la produzione di vernici radioluminescenti a partire dalla carnotite, un minerale contenente uranio che, decadendo, produce prima il radio e poi il radon. Il minerale estratto nelle miniere dello Utah ed in Colorado dopo un lungo processo di trasformazione e purificazione veniva trasformato in radio, elemento base delle vernici luminose Undark.
L’azienda divenne la fornitrice di orologi e strumenti di vigilanza radio-illuminati del Ministero della Difesa statunitense, assumendo centinaia di lavoratrici giovanissime, il cui compito era quello di colorare con un pennello intinto nella vernice radioluminescente i numeri da collocare sugli orologi da polso.
Benché i danni da radio sarebbero stati ufficialmente riconosciuti solo più avanti, sin da subito emerse un’asimmetria nelle misure di sicurezza sul lavoro. Se, infatti, gli scienziati e i proprietari della fabbrica evitavano qualsiasi contatto con la sostanza, dotandosi di schermi protettivi di piombo, maschere e pinze, alle operaie non era fornito in dotazione alcuno di questi strumenti.
Pe la continua esposizione al radio furono ben presto soprannominate le ragazze fantasma a causa della luminescenza assunta al buio dai loro vestiti, capelli e dalla loro pelle.
I danni delle radiazioni non tardarono a manifestarsi. Sempre più operaie iniziarono a soffrire di anemia, fratture ossee, necrosi della mascella.
Le ragazze cominciarono a morire. La prima fu Amelia Maggia, figlia di immigrati italiani, che morì a soli 24 anni il 12 settembre 1922.
Per svilire la reputazione delle donne malate, i decessi furono attribuiti alla sifilide, malattia all’epoca stigmatizzata poiché sessualmente trasmissibile. A deviare l’attenzione dalla vera causa delle morti contribuirono anche medici e ricercatori, assecondando le richieste dell’azienda a non divulgare i dati a riguardo.
Battezzate Radium Girls, le lavoratrici cominciarono una lunga e dura battaglia legale contro la United States Radium Corporation, impiegando due anni solo per trovare un avvocato disposto a rappresentarle.
Il percorso verso la verità e la giustizia fu segnato da una concatenazione di avvenimenti che videro ulteriori morti, l’utilizzo di più fini strumenti e ricerche più approfondite.
Alla morte del dottor Lehman, capo chimico della United States Radium Corporation, causata da un’anemia fulminante, il medico legale della contea di Essex, il dottore Harrison Martland, un medico patologo particolarmente sensibile al dramma delle morti sul lavoro, ne dispone l’autopsia. Grazie a un misuratore di radioattività messo a punto dallo stesso Martland e dal dottore Von Sochocky, uno dei fondatori della stessa United States Radium Corporation, fu incontrovertibilmente dimostrato che a causare la morte del dottore Lehman era stata l’ingente quantità di radio accumulata nelle ossa.
Fu disposta l’esumazione e l’autopsia del corpo di Amelia e il risultato fu identico.
Alla luce di questi esiti, l’avvocato delle Radium Girls riuscì ad ottenere un patteggiamento con la società che si tradusse in un risarcimento per le ragazze di 10.000 dollari e una rendita vitalizia di 600 dollari all’anno, oltre al pagamento di tutte le spese mediche e legali.
Negli anni successivi il radio non risparmiò neppure il dottore Von Sochocky e finanche i suoi stessi scopritori, i coniugi Curie.
Forti del successo delle Radium Girls, di un’opinione pubblica che cominciava a cambiare parere sul radio, delle prime evidenze scientifiche fornite da Martland e Von Sochoky, alcune ragazze di Ottawa, in Illinois, intentarono una causa contro la Radium Dials ottenendo una vittoria schiacciante in ogni grado di giudizio.
Tale vittoria gettò le basi per una revisione delle norme di sicurezza del lavoro in molti ambiti nel New Jersey e nell’Illinois.
La battaglia delle Radium Girls ha avuto un enorme impatto sia dal punto di vista medico scientifico che storico-sociale. Per quanto riguarda il primo aspetto, si è giunti a comprendere la pericolosità della radioattività e a definire poi i relativi standard di sicurezza, grazie ai quali oggi la radioterapia rappresenta una delle terapie per la cura di molti tumori. Per quanto riguarda il secondo aspetto, la lotta delle “ragazze fantasma” rappresenta un’importante pagina per il diritto alla sicurezza sul lavoro. Un diritto ancora oggi troppo spesso negato.
Autore: Redazione
Fonte:
https://www.scienzintasca.it/la-drammatica-storia-delle-radium-girls/
https://biografieonline.it/biografia-marie-curie
https://qrios.it/radium-girls-ragazze-illuminavano-buio/2985/
https://sentichiparla.it/salute/sicurezza-sul-lavoro-la-lezione-delle-ragazze-del-radio/