Oltre la fantascienza: la nuova ricerca sul trasferimento di ricordi

Oltre la fantascienza: la nuova ricerca sul trasferimento di ricordi

Il trasferimento di ricordi da un individuo all’altro, evocativo di scenari da fantascienza, è stato recentemente oggetto di una ricerca innovativa condotta da un neurobiologo californiano. David Glanzman, dell’Università della California di Los Angeles, ha dichiarato di aver trasferito una forma basilare di memoria tra due esemplari di Aplysia californica, una lumaca di mare, attraverso un processo di iniezione di molecole di RNA, piuttosto che di cellule nervose.

Se i risultati di Glanzman dovessero essere confermati, suggerirebbero una revisione significativa nella comprensione della memorizzazione delle esperienze. Tradizionalmente, si ritiene che i ricordi siano immagazzinati nelle connessioni sinaptiche tra neuroni; tuttavia, la ricerca propone che alcune forme primarie di memoria potrebbero essere codificate nelle molecole di RNA, che sono cruciali per la regolazione dell’espressione genica e per la sintesi proteica.

Nell’ambito dello studio, Glanzman ha applicato scosse elettriche leggere alla coda di diverse lumache di mare, provocando una risposta difensiva prolungata: i molluschi hanno contratto il corpo per circa 40 secondi. In seguito, queste lumache sono state toccate senza ricevere ulteriori stimoli elettrici, mostrando una reazione difensiva simile a quella inizialmente indotta dalle scosse. Contrariamente, le lumache non esposte alle scosse hanno mostrato una risposta difensiva molto più breve, di solo un secondo.

Successivamente, Glanzman ha estratto campioni di RNA dal sistema nervoso delle lumache che avevano subito il trattamento e li ha trasferiti in esemplari non esposti a stimoli elettrici. Le lumache recipienti hanno replicato il comportamento difensivo delle donatrici, contraendosi per 40 secondi al tocco, nonostante non avessero mai ricevuto scosse elettriche. Questo fenomeno è stato confermato anche in cellule sensoriali di lumaca in vitro. Al contrario, il trasferimento di RNA da lumache non trattate non ha prodotto risultati simili.

Per Glanzman, questi risultati indicano che la memoria, almeno in questa forma elementare, potrebbe risiedere nell’RNA piuttosto che nelle connessioni neurali. Tuttavia, è importante notare che questo tipo di memoria è molto primitivo e non può essere comparato ai ricordi autobiografici o all’apprendimento complesso.

Sebbene l’Aplysia rappresenti un modello utile per le neuroscienze di base, è essenziale essere cauti nel trarre analogie con la complessità della memoria umana. Alcuni neuroscienziati più scettici suggeriscono che il comportamento osservato potrebbe derivare da una modifica genetica elementare, piuttosto che da un vero e proprio “trapianto di ricordi”.

Autore: Redazione

Fonti:

https://medicalxpress.com/news/2018-05-memory-snails.html

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0031938421001992

Comments are closed.