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La gestione delle alterazioni della crasi ematica e delle tossicità da chemioterapia: confronto tra esperti
7 Giugno 2018 @ 8:45 - 17:15
Lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici nell’ambito delle patologie onco-ematologiche da un lato ha offerto il raggiungimento di risultati clinici davvero entusiasmanti, ma dall’altro ha rafforzato la complessità della gestione clinica e psico-sociale dello stesso paziente, anche perché attraversiamo un’epoca in cui nuove terapie con farmaci biologici, le cosiddette “target-therapies” vanno ad intrecciarsi con le cure convenzionali come chemioterapia, radioterapia, immunoterapia. Pertanto, il percorso del paziente oncoematologico rischia di diventare sempre più accidentato. L’integrazione tra i medici specialisti ematologi ed oncologi costituisce la soluzione più concreta per garantire al paziente neoplastico dei riferimenti chiari e precisi. Questa integrazione va necessariamente completata con il confronto con il medico di medicina generale, soprattutto per quanto attiene alle problematiche delle alterazioni dell’esame emocromocitometrico per le quali spesso i medici non specialisti possono trovarsi in difficoltà. L’importanza della comunicazione tra le due figure professionali è stata infatti per troppo tempo sottovalutata o comunque esclusa da un progetto di progresso per la salute, cui tutti noi tendiamo. Solo da un’approfondita e seria valutazione delle criticità e dal senso di scambio di esperienze e di analisi della gestione dei pazienti oncoematologici (sia dalla prospettiva dello specialista che da quella del medico di medicina generale), possono crearsi le basi per una corretta e precoce diagnosi e per un’adeguata terapia, oltre che per una reale presa in carico del paziente neoplastico. Sempre grande attenzione nel corso del dibattito sarà inoltre posta sulle principali alterazioni dell’esame emocromocitometrico (trombocitosi, trombocitopenie, poliglobulie, iperferritinemia), siano esse secondarie (per lo più a chemioterapia in ematologia ed oncologia), siano esse primitive midollari; infatti le problematiche idiopatiche possono essere di interesse anche dell’oncologo, laddove siano espressione di un fenomeno paraneoplastico o di una comorbidità con una neoplasia solida; d’altra parte i punti di vista di ematologi ed oncologi sono spesso diversi, pur trattandosi di patologie affini e di figure professionali “cugine”; di qui l’esigenza di un confronto tra specialisti in ematologia ed oncologia.
Responsabili scientifici: Beniamino Casale, Gino Svanera;
Crediti ECM: 7,3;
Il corso si rivolge a 35 partecipanti tra:
Medico Chirurgo: Ematologia; Genetica Medica; Medicina interna; Oncologia; Radioterapia; Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro; Medicina generale (Medici di famiglia); Continuità assistenziale; Organizzazione dei servizi sanitari di base;
Farmacista: Farmacia ospedaliera; Farmacia territoriale;
ID: 360-225438;
Obiettivo Formativo: Integrazione interprofessionale e multiprofessionale, interistituzionale;
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Per ulteriori info e CV Docenti inserire ID 225438 sul Sito Age.na.s.