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Gestione integrata dello scompenso cardiaco cronico: dalla medicina di attesa alla medicina di iniziativa
14 Giugno 2019 @ 14:00 - 20:15
L’approccio alla terapia antiaggregante nella Sindrome Coronarica Acuta è stato negli ultimi anni modificato dall’introduzione di nuovi farmaci aventi come bersaglio il recettore piastrinico P2Y12. Nelle Sindromi Coronariche Acute il gold standard terapeutico è nella maggior parte dei casi rappresentato dalla rivascolarizzazione percutanea unitamente all’utilizzo di un carico farmacologico di anti-aggregazione. Inoltre moderne evidenze aprono la strada a strategie di follow-up a lungo termine e durata prolungata della DAPT in grado di proteggere il paziente ad alto rischio da nuovi eventi cardiovascolari. Nell’ambito della gestione del paziente ad alto rischio cardiovascolare un capitolo rilevante è rappresentato certamente dallo Scompenso Cardiaco Cronico sia per le rilevanti implicazioni che impattano sulla qualità di vita del paziente soggetto a frequenti e ripetuti ricoveri ospedalieri sia per la conseguente ricaduta sui costi sociali. Una terapia farmacologica aggressiva ed innovativa associata ad una terapia elettrica di protezione o, se indicata, di resincronizzazione rappresentano oggi un passo in avanti di notevole importanza nella gestione di quei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra severa ed episodi ricorrenti di scompenso cardiaco. In questo Percorso di Formazione verranno confrontati e discussi i dati salienti della letteratura esistente e verranno confrontati con la pratica clinica in modo da far emergere le reali aree di “unmet clincal need” al fine di ottimizzare la gestione soprattutto dei pazienti ad alta complessità.
*STUDIO PARADIGM descrizione:
PARADIGM-HF è uno studio di Fase III randomizzato, in doppio cieco, che ha valutato il profilo di sicurezza ed efficacia di LCZ696 rispetto alla terapia con enalapril (considerato oggi il gold standard per il trattamento) in 8.442 pazienti con scompenso cardiaco con frazione d’eiezione ridotta.
PARADIGM-HF è il più vasto studio mai condotto sullo scompenso cardiaco.
I pazienti hanno assunto LCZ696 o enalapril in aggiunta al miglior trattamento disponibile.
L’endpoint primario, combinato, è la quantità di tempo prima che si verifichino il decesso per cause cardiovascolari o il ricovero per scompenso cardiaco. i pazienti che assumevano LCZ696 hanno avuto maggiori probabilità di rimanere in vita e minori probabilità di dover essere ricoverati in ospedale, a causa di un improvviso peggioramento dello scompenso cardiaco, rispetto a quelli in terapia con l’ACE-inibitore enalapril.
La portata del beneficio avuto con LCZ696 rispetto a enalapril è stato ampiamento significativo dal punto di vista statistico e rilevante a livello clinico.
Nello studio, il beneficio di LCZ696 è stato in tempi brevi, è stato mantenuto ed è stato consistente nei diversi sottogruppi.
Responsabili scientifici: Luigi Argenziano, Luciano Marullo;
Crediti ECM: 6;
Il corso si rivolge a 35 partecipanti tra:
Medico chirurgo: Continuità assistenziale; geriatria; direzione medica di presidio ospedaliero; Organizzazione Dei Servizi Sanitari Di Base; Endocrinologia; Angiologia; Cardiologia; Medicina Interna; Chirurgia Generale; Medicina Generale (Medici Di Famiglia); Malattie Metaboliche E Diabetologia; Medicina E Chirurgia Di Accettazione E Di Urgenza;
ID: 360 – 262097;
Obiettivo formativo: Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza – profili di cura;
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Per ulteriori info e CV Docenti inserire ID 262097 sul Sito Age.na.s.