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Dall’immunologia alla pratica clinica: nuove frontiere terapeutiche nella S.M immunologia e meccanismi di azione
21 Giugno 2019 @ 12:30 - 19:30
La Sclerosi Multipla è la prima causa di disabilità neurologica nel giovane adulto. I nuovi criteri diagnostici di malattia consentono al clinico di formulare una diagnosi in tempi sempre più precoci; così come le indagini di neuroimaging consentono un’osservazione attenta e precisa del decorso di malattia e di risposta ai trattamenti, dando al clinico la possibilità di intervenire con il farmaco più adeguato nel momento migliore per il paziente e per la sua fase di malattia. L’arricchimento dello scenario terapeutico degli ultimi anni, se da un lato fornisce al clinico maggiori e migliori possibilità di personalizzazione della terapia, dall’altro potrebbe essere fonte di perplessità circa la giusta sequenzialità dei diversi trattamenti. Ne deriva la necessità di approfondire, ampliare ed aggiornare costantemente la conoscenza sia dei meccanismi fisiopatologici su cui le terapia vanno ad agire, sia di come la modifica di tali meccanismi, per effetto del singolo farmaco o di una successione di trattamenti, possa predisporre allo sviluppo di complicanze, al fine di prevenirle ed individuarle in maniera corretta e tempestiva. In quest’ottica è sempre più evidente la necessità di interdisciplinarità nel management della Sclerosi Multipla che prepari i neurologi stessi alla gestione degli attuali trattamenti farmacologici. Oltre a ciò, la rivalutazione storica del profilo rischio-beneficio dei trattamenti finora utilizzati e il costante aggiornamento dei dati di real life, costituiscono importanti strumenti di conoscenza che in questo evento ci si propone di migliorare ed arricchire. La sclerosi Multipla (SM) è una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale che in Italia colpisce circa 188.000 persone con un maggior interessamento della popolazione femminile. L’esordio della patologia tipicamente avviene tra i 20 e i 40 anni di età nella forma caratterizzata da ricadute e remissioni (Relapsing Remitting Multiple Sclerosis, RRMS) per progredire, in circa i due terzi dei soggetti inizialmente colpiti e in un tempo del tutto variabile a seconda dell’individuo, alla forma secondariamente progressiva ( Secondary Progressive Multiple Sclerosis, SPMS). Alle sopracitate forme cliniche va aggiunta anche la forma primariamente progressiva (Primary Progressive Multiple Sclerosis, PPMS) caratterizzata da un lento accumulo di disabilità sin dall’esordio in assenza di eventi clinici acuti. Le cellule B, player fondamentali insieme ai linfociti T di quella che è la risposta immunitaria acquisita, possono fungere da trigger mediante diversi processi che le vedono coinvolte in maniera massiva nella presentazione dell’antigene, produzione di autoanticorpi, regolazione delle citochine e la formazione di aggregati linfoidi ectopici nelle meningi che possono contribuire a loro volta alla demielinizzazione corticale e conseguente neurodegenerazione. Questo corso è parte di un progetto che, insieme ad altre due date ha come obbiettivo di chiarire l’importanza della conoscenza completa per il neurologo dei meccanismi di immunoneurologia in SM e di come questi possono diventare peculiari nella scelta delle terapia da utilizzare per il paziente che ne è affetto , per misurarne l’efficacia e la sicurezza nonché dell’importanza di approccio multidisciplinare specialistico ,fondamentale nel gestire il decorso di una patologia così complessa.
Responsabile scientifico: Giuseppe Matarese;
Crediti ECM: 7,4;
Il corso si rivolge a 20 partecipanti tra:
Medico chirurgo: Neurologia;
ID: 360 – 261013;
Obiettivo formativo: Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica, ivi incluse le malattie rare e la medicina di genere;
Clicca qui per scaricare il programma
Per ulteriori info e CV Docenti inserire ID 261013 sul Sito Age.na.s.