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AUTOCONTROLLO 2.0 RUOLO DEL SMBG…NELL’ERA DEL CGM
28 Settembre 2021 @ 11:00 - 19:00
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Il ruolo dell’autocontrollo glicemico capillare sembra sempre più sminuito dall’avanzare della tecnologia applicata al monitoraggio continuo del glucosio. Ma è sempre così? L’applicazione pratica del FGM/CGM certamente è necessaria ai pazienti con DMt1 per ottenere un miglior compenso metabolico, guidare la terapia insulinica e ridurre al minimo le ipoglicemie soccorrendo il paziente con allarmi e indicazioni legate alle frecce di tendenza. Da considerare anche la necessità di questi sistemi nell’uso dei microinfusori e nel raggiungere l’obiettivo del close loop, senza dimenticare la necessità di calibrazione. Questi pazienti hanno bisogno, inoltre, di un lungo periodo di addestramento alle decisioni terapeutiche e di costanti rivalutazioni. D’altro canto, l’equipe che si occupa di questi pazienti deve essere addestrata e costantemente aggiornata. I pazienti con DM t2 in trattamento MDI potrebbero giovarsi dell’uso di questi sistemi, soprattutto il FG, non certo per evitare il fastidio di pungere il dito ma per titolare al meglio l’insulina ai pasti e prevenire le ipoglicemie, lo stesso sistema potrebbe avere anche un ruolo educativo nell’alimentazione. La gran parte dei pazienti in trattamento insulinico MDI e tutti i pazienti in terapia orale che con i nuovi farmaci antidiabete non rischiano ipoglicemie, non possono usufruire dei sistemi CGM/FGM sia per l’incapacità/inutilità dei vari sistemi, sia per un rapporto costo/beneficio troppo alto; nasce quindi il progetto autocontrollo 2.0 che vuole definire il giusto ruolo delle tecnologie relative al dosaggio della glicemia attraverso percorsi formativi frontali e presentazione di casi clinici elaborati in plenaria, con coinvolgimento dei discenti in un confronto dinamico ed un sistema educativo a cascata.
Responsabili scientifici: dott. Angelo Foglia, dott. Vincenzo Guardasole