Esercizio fisico in compresse: la promessa di SLU-PP-332

Esercizio fisico in compresse: la promessa di SLU-PP-332

La ricerca medica ha compiuto un significativo passo avanti con lo sviluppo del composto SLU-PP-332, una pillola innovativa in grado di imitare gli effetti benefici dell’esercizio fisico. Secondo un comunicato della Società Chimica Americana, SLU-PP-332 rappresenta una speranza per coloro che, a causa di condizioni di salute o disabilità, sono limitati nella loro capacità di svolgere attività fisica tradizionale.

Il capo della ricerca, Bahaa Elgendy, sottolinea l’importanza di questa scoperta: “L’esercizio fisico è essenziale, ma ci sono casi in cui serve un’alternativa.” I dati preliminari provenienti da studi su roditori mostrano che SLU-PP-332 è efficace e presenta minimi effetti collaterali. Tuttavia, ulteriori ricerche saranno necessarie per garantire la sicurezza del composto prima di procedere con le sperimentazioni umane.

Oltre a offrire un supporto significativo a chi non può esercitarsi, SLU-PP-332 potrebbe potenziare i programmi di fitness esistenti e integrarsi nei trattamenti per l’obesità. Le ricerche indicano che questo composto può aumentare le fibre muscolari resistenti alla fatica e migliorare la resistenza generale, aprendo la strada a un futuro in cui l’esercizio fisico diventa più accessibile e personalizzato.

Il team di ricerca ha comparato l’efficacia di SLU-PP-332 con quella di altre nuove molecole, esaminando l’espressione genetica di circa 15.000 geni nelle cellule del muscolo cardiaco di ratto. I nuovi composti hanno mostrato un incremento significativo della presenza di RNA, suggerendo una simulazione più potente degli effetti dell’esercizio fisico. In particolare, i risultati suggeriscono che mirare ai recettori correlati agli estrogeni potrebbe essere utile nel trattamento di specifiche malattie. Gli studi sugli animali indicano che SLU-PP-332 potrebbe avere benefici per l’obesità, l’insufficienza cardiaca e il declino della funzionalità renale legato all’età.

Inoltre, l’attivazione dei recettori ERR sembra contrastare i processi dannosi nel cervello di pazienti con Alzheimer e altri disturbi neurodegenerativi. Sebbene SLU-PP-332 non possa attraversare la barriera emato-encefalica, alcuni nuovi composti sono stati sviluppati per farlo.

“In tutte queste condizioni, i recettori ERR svolgono un ruolo importante. Se si avesse un composto in grado di attivarli efficacemente, si potrebbero generare molti effetti benefici.”

Bahaa Elgendy

Il team di ricerca, attraverso la startup Pelagos Pharmaceuticals, co-fondata dagli stessi esperti, spera ora di testare i nuovi composti su modelli animali e di svilupparli come potenziali trattamenti per i disturbi neurodegenerativi.

Questa innovazione rappresenta un promettente passo avanti nella medicina, offrendo nuove prospettive per migliorare la qualità della vita di molte persone.

Autore: Redazione

Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/36988910

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37739806/

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