Nell’immaginario collettivo il medico è raffigurato da un camice bianco e uno stetoscopio.
Il bianco simbolo di puro, di pulito, di candido. Ma non è sempre stato così!
Nel XIX secolo, o ancora prima, i medici indossavano camici neri; l’abbigliamento nero era considerato formale e sobrio e più appropriato alle visite mediche.; inoltre, il camice nero consentiva di nascondere macchie e sporcizia meglio di uno chiaro. All’epoca si pensava, infatti, che la bravura del medico fosse valutabile dal camice imbrattato: un camice molto imbrattato corrispondeva a tante operazioni eseguite!
Sul finire dell’800, a seguito delle importanti scoperte di Pasteur, iniziava una vera e propria battaglia per combattere le sepsi chirurgiche negli ospedali: la medicina lentamente si avviava ad essere sempre più una bioscienza. I medici iniziarono a rendersi conto dell’importanza di prevenire la crescita di batteri e la diffusione di malattie infettive; la scelta del camice bianco fu quasi obbligatoria come garanzia di pulizia, verità e trasparenza.
Altri studiosi sostengono, invece, che l’adozione del camice bianco sia stata dettata dalla volontà dei medici di sottolineare la loro identità di scienziati nei confronti dell’omeopatia e di allontanarsi dal colore nero associato ad una medicina poco efficace.
Il camice bianco rappresentava allo stesso tempo separazione e inclusione: chi lo indossava acquisiva, rispetto al resto della società, uno status di superiorità dovuto alla profonda conoscenza del reale; esso sottolineava l’appartenenza ad un’élite culturale il cui scopo era conoscere il mondo per migliorarlo. Con l’avvento del Romanticismo, nel XIX secolo, la figura dello scienziato fu spesso associata a quella del genio. Nel XX secolo il camice bianco continuò a simboleggiare l’autorità e la rispettabilità della medicina, sottolineando come l’interazione tra medico e paziente fosse incentrata sul bene di quest’ultimo.
Autore: Redazione
Fonti:
A. G. Spagnolo, I medici e il camice bianco. Note storico-culturali e implicazioni per la formazione dello studente di medicina, Medicina e Morale, 2014