Vi siete mai chiesti cosa c’è dietro l’Intelligenza Artificiale, uno degli argomenti di cui si parla di più negli ultimi tempi?
L’ IA non è solo un’entità astratta che elabora dati e tenta di imitare, e superare, la mente umana. Come emerge da uno studio condotto dal Mila – Québec AI Institute, l’intelligenza artificiale viene addestrata usando principalmente combustibili fossili. Dietro ai modelli di intelligenza artificiale vi sono strati e strati di hardware e tecnologia, che hanno un forte impatto sul nostro pianeta, sia per l’energia che consumano, sia per i gas serra che emettono.
L’addestramento dell’intelligenza artificiale consiste nell’insegnare all’IA a comprendere gli input degli utenti e a prendere decisioni basate su di essi. Senza la fase di addestramento, l’IA non sarebbe infatti in grado di operare in quanto non saprebbe come interpretare i dati che le vengono sottoposti.
È qui che entrano in gioco i cosiddetti AI trainer, professionisti che si occupano proprio di insegnare all’IA a interpretare le informazioni fornitele e ad agire di conseguenza.
L’AI training è un’attività che si basa su grandissime quantità di dati non strutturati che, per essere compresi dalle macchine, dovranno essere trasformati in dataset strutturati; questi permetteranno all’intelligenza artificiale di orientarsi nel mare di informazioni disponibili e di essere formata al meglio, al fine di rispondere correttamente agli input ricevuti.
Secondo quanto emerge da una delle analisi più ampie mai condotte fino a ora su questo tema, meno del 25% delle IA usa fonti di energia a basse emissioni di carbonio: delle 95 IA ad alte prestazioni analizzate dai ricercatori, 73 traggono energia da reti elettriche alimentate da carbone, gas naturale o petrolio; solo 19 funzionano soprattutto grazie all’energia idroelettrica, e 3 grazie al nucleare.
L’energia solare o eolica non è la fonte energetica principale di nessuna delle IA.
Le emissioni associate all’addestramento dell’AI sono centuplicate dal 2012 al 2021, frutto della tendenza degli ultimi anni delle aziende tecnologiche a dare in pasto ai modelli di IA sempre più dati.
Secondo il professore Roberto Verdecchia dell’Università di Firenze, è possibile rendere l’intelligenza artificiale più green; uno studio da lui condotto ha rilevato che solo modificando l’insieme di dati utilizzati per addestrare l’IA si può ridurre l’energia consumata di oltre il 92%, spesso con un impatto minimo o nullo nell’accuratezza dei risultati.
Sviluppare una singola intelligenza artificiale determina l’emissione di 284 tonnellate di anidride carbonica, ovvero cinque volte l’impatto ambientale medio di un’automobile durante il suo intero ciclo di vita. Per equilibrare il peso di questo paragone è però necessario ricordare che stiamo parlando della fase di “addestramento” dell’intelligenza artificiale e non del suo utilizzo. Qualcosa che non avviene quotidianamente e che non è appannaggio di un numero di persone così elevato come lo è l’utilizzo di un’auto.
L’intelligenza artificiale rimane dunque al momento una tecnologia controversa dal punto di vista della sua relazione con la sostenibilità ambientale. Tuttavia, vi sono ampi margini di miglioramento esistenti che consentono di immaginare un suo utilizzo più bilanciato e più sostenibile.
Autore: Redazione
Fonti:
https://www.focus.it/ambiente/ecologia/problema-intelligenza-artificiale-addestrarla-inquina
https://fpsshare.it/intelligenza-artificiale-emissioni/?cli_action=1687517495.004
https://ainews.it/ai-trainer-addestramento-intelligenza-artificiale/